Vivi non riesce a perdonare al suo compagno un errore di tanto tempo fa; la bambina
Beatrice si comporta come un’adulta ma non vuole rinunciare al biberon; il signor
Brambilla va a letto con la ex moglie dopo averla lasciata per un suo compagno di
calcetto; il signor Francot è ossessionato dalle origini del proprio nome; Michela è
innamorata del proprio principale; Daniela guarda la vita passare, mangiando seduta al
bancone di un bar...
Ma anche i due professionisti della psiche hanno bisogno di conforto e mentre uno cerca
il sostegno della collega, Chiara finisce nella casa della cartomante Corina, che a sua
volta si confessa a Chiara in un caleidoscopio di eventi raccontati e di sentimenti mai
metabolizzati.
Il dialogo a due voci diventa il tempo e il momento dove raccontare e ricomporre la
propria storia: il coro composto da questa folla di personaggi a volte spezza la propria
voce nel ricordare il dolore, a volte si unisce in una disincantata ironia che è cuore e ritmo
del film. E forse anche della vita.